Allora perché nelle reti televisive pubbliche e private italiane si dedicano giorni interi a fare sceneggiate napoletane su l’argomento?
Come avrete capito ho giusto un pelino di polemica da sputar fuori a mò di gatta arruffata che dopo averne sentite troppe ha bisogno di liberarsi di questa palla di ipocrisia.
Direte voi: non puoi evitare di guardare la tv? Beh in certi momenti, per questioni personali o di pace familiare non è possibile, inoltre arrivata ad un certo punto capire cosa la gente è disposta a dire per 50 secondi di primo piano nell’ennesimo contenitore mono-tono domenicale è paragonabile ad impiegarsi in un approfondito studio sulle dinamiche intelligenza-demenza.
Ciò che mi sconvolge delle chiacchiere che sento in ogni singolo canale televisivo negli ultimi giorni è la finzione, lo sbigottimento, i visi inorriditi di pudiche signore, e signori, della politica, dello spettacolo, di associazioni e non per ultimo di, santi e timorati di Dio, uomini di chiesa.
Ora non ho nessuna intenzione di fare di tutta un erba un fascio ma è mai possibile che nel 2013 saltiamo su dalle sedie se un caso, simile a mille altri casi, balza agli onori della cronaca? E se invece di saltare cambiassimo un pochino le cose in questo nostro Stato che a mio modesto avviso patisce il coinquilino Chiesa e per non indispettirlo troppo spesso non prende le giuste decisioni?
Ora mi rivolterò contro orde urlanti di persone che hanno ben capito dovo voglio andare a parare e non condividono il mio pensiero ma io sono testarda per DNA quindi terminerò la mia riflessione e se qualcuno avrà da ridire parli pure e magari riusciremo a farne scaturire un pacato scambio di punti di vista.
Se la ben nota Legge Merlin che ha decretato la chiusura delle case di tolleranza non fosse mai stata resa legge in Italia avremmo un panorama molto diverso.
La prostituzione, così come avviene in molti stati europei, sarebbe regolamentata e tale regolamentazione avrebbe potuto portare ad ottimi frutti.
Innanzitutto non ci sarebbero meretrici ad ogni angolo di strada, non ci sarebbero parcheggi di pagine (come cantava il mio amato Masini) dove i guardoni sgomitano per un posto in prima fila, non ci sarebbero, o ce ne sarebbero sicuramente meno, donne sfruttate, non ci sarebbe stato e non continuerebbe ad esserci l’incremento della diffusione delle malattie veneree, la prostituzione in quanto scambio tra due parti potrebbe essere tassata, potendo così diminuire il carico fiscale sui cittadini italiani.
Ma in Italia, nella culla della cultura, nell’antica patria potremo mai noi chiedere tanto?
No, è ovvio, non potremo mai pretendere di avere la regolamentazione della prostituzione e la riapertura delle case di tolleranza, così come la legalizzazione delle droghe leggere e tante piccole e grandi altre cose che fanno inorridire i benpensanti.
Gli stessi che senza saperlo sono potenziali madri e padri di ragazzine che escono in jeans e si infilano in discoteca minigonna e tacchi, di adolescenti che fumano spinelli con aria vissuta e bevono senza posa giusto per darsi un tono.
Sono cresciuta in una regione considerata tranquilla del centro Italia che tra le sue colline verdi e i suoi Santi conosciuti in tutto il mondo cela una delle prime discoteche di tendenza della nostra penisola e uno dei più grandi ed impensabili cartelli dello spaccio di stupefacenti e ne ho viste tante.
L’educazione impartita dalla famiglia è il primo e basilare mattone per una crescita senza scossoni, i valori sono da ricercare ed osannare, inculcare e custodire, sono stata fortunata, vengo da una buona famiglia con principi forti e non ho mai fatto cazzate, perdonatemi il termine, ma sapete quante ragazzine di ricche famiglie, viziate e tenute sotto la campana di vetro da mamme chiocce ho visto capitolare dietro la prospettiva di una bella vacanza o una borsa firmata?

Questo mi ha fatto credere che la famiglia è si fondamentale ma non è tutto.
Si possono avere i migliori genitori del mondo ma se si è una mela marcia quella si rimane, al contrario anche la famiglia più sbandata può nascondere al suo interno un figlio o una figlia morigerata che crescerà credendo fortemente nei valori basilari della società civile.
Quindi le baby prostitute indignano anche me ma non sopporto tutto il chiosare ed il fingersi sconvolti da qualcosa che solo se si cammina per le strade ad occhi chiusi si può fingere di non vedere.
La televisione è un fortissimo mezzo di comunicazione ma dovrebbe servire a comunicare appunto, a far riflettere, mentre io vedo solo uno sgomitare compulsivo e un urlarsi addosso sperando nel primo piano mentre si mostra lo sguardo più dispiaciuto, allucinato, sconvolto, paralizzato, a seconda del momento, per la tremenda sorte delle baby prostitute. Ovviamente a parlare son sempre i soliti, gente dei diversi schieramenti politici che per partito preso azzanna l'ospite affianco senza neanche curarsi di ascoltarlo e donne note e meno note del mondo dello spettacolo; tra loro anche quelle che hanno immancabilmente vuoti di memoria e non ricordano che magari a 14 o 16 anni, anche se non si prostituivano, di favori da uomini ne hanno accettati per essere ora su quella seggiola.
Tutti a dire quanto schifo faccia vedere certe scene, ma il web è pieno di erotismo e pornografia, ed anche le due ragazzuole di cui sopra hanno fatto il loro esordio tra discoteche capitoline e web, che i salumieri abbiano finito in questi giorni le fette di prosciutto che bendavano gli occhi dei suddetti ospiti televisivi?
Non ho 90 anni, sono stata un’adolescente solo una manciata di anni fa e non credo minimamente che le ragazzine di cui tutta Italia parla siano state in alcun modo costrette, incoraggiate probabilmente si, ma nessuno puntava loro un mitra alla testa mentre avevano rapporti sessuali in cambio di svariate centinaia di euro. Ineducate e sciocche, stupide e senza guida? Probabilmente si, ma intelligenti quanto basta per capire appieno cosa stavano facendo e per loro stessa ammissione vivevano la cosa come un lavoro, un vero e proprio lavoro in cui “affittavano” il proprio corpo ad “affittuari” che sono senza dubbio da condannare, ma non sono “bambine”, come una certa signora della tv le ha chiamate, perchè le bambine sfruttate e rese schiave della prostituzione sono altre, ad esempio, giusto per citarne uno, le bimbe Thailandesi, vendute dalle loro stesse famiglie, che a 6, 7, 8 anni vengono trattate come cane da macello dai turisti del sesso, tra i quali centinaia di italiani ogni anno ( anche questo ovviamente i benpensanti fingono di non sapere).
Ma le ragazze romane non sono bambine soggiogate e costrette ed a loro cosa facciamo ora? Gli diamo un'amorevole pacca sulla spalle e le lasciamo andare? Le facciamo seguire per qualche mese da psicologi ed assistenti sociali?
Dove le ritroveremo secondo voi tra un anno? Io non voglio pensare che abbiano un destino segnato, io spero che capiscano e si godano la loro età, perchè gli anni passano e non tornano, ma non riesco a scacciare dalla mente l’idea che abbiano la convinzione di non aver commesso un errore nel vendere il loro corpo.
I genitori che hanno a che fare con figli difficili vanno aiutati e supportati, ma se la famiglia non c'è o è carica di manchevolezze non dovrebbe essere la società a farsi carico dei minori? La scuola, gli insegnanti, dov'erano? Possibile che non si fossero accorti di nulla?
Quindi di responsabili ce ne sono a iosa, non ultimi i clienti.
Per quanto riguarda gli uomini che hanno avuti rapporti con loro e tutti quei uomini che ogni anno in Italia fruiscono della carne di esseri umani, perché la prostituzione non è solo al femminile, beh continuo a pensare che se le case di tolleranza venissero riaperte e ci fossero controlli appropriati, situazioni igenico-sanitarie rigorosamente monitorate e luoghi preposti, tanti padri di famiglia ci penserebbero due volte prima di rischiare di incontrare lì il suocero, il cognato o il figlio… , magra consolazione? Forse si, ma sono convinta che se le donne che si prostituiscono potessero farlo in sicurezza non ci penserebbero due volte a scegliere la situazione più sicura e una pulizia a tappeto delle strade smantellerebbe traffici e ricatti dove vi sono.
In fondo tentare non costerebbe nulla..o meglio dovremmo semplicemente scegliere di indispettire a vita il Coinquilino.
Ribadisco in ultimo un concetto che non voglio assolutamente passi in modo sbagliato: l'abuso, la costrizione, la violenza sono sempre e ribadisco sempre da condannare, auspicabile è prevenire ogni forma di coercizione e di violenza, ogni stato dovrebbe impegnarsi a difendere ogni cittadino in modo ineccepibile.
Chi commette tali crimini va punito severamente, senza sconti, senza deroghe, in maniera ancor più incisiva quando si parla di minori.
Ma va fatta a monte una distinzione tra volontà e costrizione, è l'unico punto in cui continuerò ad insistere sempre e comunque.
Ci sarebbero molte altre cose da dire, tante altre responsabilità da attribuire, in fondo siamo figli del consumismo, dello smodato uso del progresso, dell'apparire e sempre meno spesso dell'essere..ma questa è tutta un altra storia...
Reb.