non è mai facile comprendere i limiti, almeno per me.
questi uragani che mi attraversano e mi sottraggono la ragione, e mi rendono fragile e distruttiva.
ho una parte razionale, quasi impercettibile, eppure esiste. procedo mutilando, ignorando, ammutolendo, falciando. procedo non ascoltando. son tutto e il contrario di tutto. sono silenzio e confusione. sono anarchia e disciplina.
nego il dolore zittendolo conficcando le mani in quella bocca sconosciuta, v'insinuo le dita, invado quella gola, baratro buio, come se le mie mani fossero radici in espansione folle, in evoluzione allucinata. sono una teatrante che nulla sente, sono roccia incorruttibile, son materia inattaccabile, son ghiaccio splendente e leggera polvere smossa da un respiro.