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sabato 29 giugno 2013

Vento..

Ancora il vento forte flette il mio corpo e le mie intenzioni. 
Ancora perdo la ragione, la volonta',
Il senso delle cose. 

Forse non ci sono rifugi per una come me o porti sicuri.

4 commenti:

  1. Beh, talvolta il vento è troppo forte e allora tocca ripararsi, ma in altre circorstanze invece... si può essere, noi, più forti di lui, e riuscire quindi a passare oltre senza farci piegare. A quel punto giungendo, si, in porti sicuri, e se non sicuri, quantomeno più tranquilli delle acque burrascose :)

    Al di là di tutta questa serie di metafore più o meno valide (^^), comunque, mi raccomando eh... un saluto! :)

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  2. La volontà segue l'inerme arrendersi dei sensi, del susseguirsi incessante delle sensazioni e delle emozioni tutte. Canne al vento e l'essere uomini o donne forti non conta in taluni momenti. Hai ragione Maurizio quando dici che possiamo non farci piegare dal vento, possiamo far ricorso alla volontà appunto e all'intelligenza, alla ragione che ci contraddistingue, per il senso comune delle cose ,dalle bestie. Ma per mia esperienza posso dire che ci sono momenti in cui il vento sferza talmente forte il nostro corpo da produrre un mormorio dapprima sommesso e via via più distinto dentro di noi, prende forza divenendo assordante e la cassa toracica fa ne più ne meno il ruote di una perfetta cassa di risonanza. Sono quelli i momenti, per me, in cui tutto si mescola, sono i momenti in cui le percezioni si acuiscono e tutto sfugge alla mia ragione.

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    1. Ciao Reb :) Quello che dici tu è giusto e "ci sta", però appunto, parliamo sempre di "momenti", e il momento è un qualcosa che può essere indefinitamente dilatato nel tempo quanto vuoi, ma a un certo punto finisce. Un momento non è definitivo, ecco. Insomma, c'è chi passa dei "momenti no" anche piuttosto lunghi, io per primo in passato mi sono fatto travolgere non poco, lo riconosco. E c'era chi mi diceva che era troppo tempo che mi trovavo in quello stato, ma per me non era ancora abbastanza evidentemente. La cosa positiva è che poi, alla fine del momento, arriva quell'attimo in cui realizzi, consapevolmente, che il peggio è passato, che puoi ripartire e che, magari, ciò che ti faceva sfuggire alla ragione tante cose era, in realtà, superabile anche prima del tempo che, effettivamente, ti ci è voluto. Quindi ecco, ok tutto e solo chi vive certi momenti sa cosa prova ed è in grado, lui/lei soltanto, di uscirne, perciò diciamo che speriamo a questo punto che non serva dilatare troppo a lungo questa fase, e che non passi insomma troppo tempo prima che il vento smetta di soffiare così forte ;)

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  3. credo, semplicemente di non essere fatta per i porti sicuri e che per quanto ci provi, poi, la forza del vento e delle tempeste, tutte, hanno sempre la meglio sulla mia volontà. c'è quello che si "deve" fare e quello che si "vuole" fare. purtroppo non posseggo uno spirito quieto, è la mia natura...
    e forse non c'è neppure qualche cosa di giusto in se o sbagliato in se, ma solo tentativi per "vivere"

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