critica:
Analisi razionale applicabile a qualsiasi oggetto di pensiero, concreto o astratto, e volta all'approfondimento della conoscenza e alla formazione di un giudizio autonomo: critica storica; critica costruttiva...
e molto altro..
questa mattina, appena sveglia, con il solito caffè triplo in una mano, i pensieri arruffati e ancora non sistemati in una sequenza logica, la prima sigaretta della giornata (solo la prima, purtroppo), mi sono incagliata in un concetto.
forse risulterà un po' particolare il percorso che la mia mente ha fatto per giungere ad alcune conclusioni, ma appunto, i miei pensieri erano ancora arruffati e pescavo qua e la in questo guazzabuglio che avevo in testa.
l'idea originale era la mia libertà, la libertà di potermi esprimere sulle cose, di poter manifestare agli altri i miei concetti.
e poi, ho pensato che spesso questa facoltà la si da per scontata, che alla fine siamo sempre in bilico su quello che la nostra testa pensa veramente e quello che sappiamo dire agli altri.
in fondo questa è una "non evoluzione", un timore di esporsi, di essere giudicati, talvolta di ferire...
pare strano, ma siamo più incapaci di muovere una critica propio verso coloro ai quali siamo più affezionati.
che strana società che è la nostra, che strano modo che ci hanno insegnato per affrontare le cose!
inveire contro gli altri pare all'ordine del giorno, i battibecchi si sprecano e sembra che per affermare se stessi si debba annientare i nostri opposti.
insomma, propio sulla parola "critica" mi sono andata a perdere e sul significato negativo che troppo spesso gli attribuiamo.
e se la capacità di muovere una critica fosse direttamente proporzionale, invece, al nostro amore?
perchè a questo punto mi viene anche da pensare che siamo così abituati a tener fuori i sentimenti che non sappiamo più realmente provare amore, e volere il bene di qualcuno, e per questo bene di "qualcuno", anche andargli contro, se necessario.
ecco, "andargli contro" ... ma quanto è radicata nelle nostre teste questa concezione negativa della critica?
in realtà non è andare contro a niente e a nessuno, ma solo un proporre una visione diversa, fornire gli strumenti per una riflessione, volere la crescita di quel "qualcuno" più di ogni cosa.
beh, io sono una di quelle che le critiche se le è andate sempre a cercare, che le ha stimolate sempre con una ferma volontà lucida (lucida? mah!), ma di fondo, sono una provocatrice, questo lo so...
comunque sia, sono propio le critiche che mi son tirata dietro, anche quelle più feroci, anche quelle più ottuse, alla fine hanno costituito il mio essere.
oddio, cocciuta, son cocciuta e ho sempre tirato dritto per la mia strada, strafregandomene di quello che mi veniva detto, anzi, nella migliore delle ipotesi, le andavo a cercare per poi fare l'esatto contrario. ma anche le più ottuse, le più inutili, mi hanno dato modo di riflessione. e lasciamo perdere se il più delle volte mi hanno solo convinta che stavo facendo la cosa giusta, almeno per me, per come concepisco il mondo, ma pensare, ci ho pensato...
non mi pare irrilevante il potere di una critica.
non mi pare irrilevante l'essere capaci a muoverla.
io voglio imparare a farlo e voglio che gli altri lo facciano con me.
la trovo una possibilità di uno scambio vero e non credo sia giusto sprecarla questa possibilità, la trovo un'opportunità di crescita e anche questo è qualche cosa che non dovremo buttare via.
in realtà, a volte, vorrei anche avere la libertà di non avere opinioni. sembra anche una cosa particolare da dire in questo contesto, però faccio anche volentieri a meno delle opinioni fini a se stesse, del dover dire sempre e comunque qualche cosa, se priva di contenuti. anche troppi lo fanno!
vorrei essere più saggia e più equilibrata, ma non lo sono.
ma una cosa la so: da chi amo mi aspetto verità e vorrei regalargli verità. da chi amo mi aspetto libertà e libertà vorrei regalargli.