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martedì 12 febbraio 2013

Uno sfogo..venuto dal profondo...


Sono arrabbiata, no, arrabbiata non descrive lo stato in cui mi trovo: sono ferocemente e ineluttabilmente incazzata.
Oggi ho avuto l'ennesima conferma che le distinzioni di razza, lingua, provenienza, credo sono una cosuccia da poco se confrontate alle differenze sottolineate da certe persone nei confronti dei loro simili.
Il razzismo è un male che affonda le sue profonde radici nei secoli dei secoli e difficilmente sarà estirpato e sicuramente non per le prossime generazioni, l'integralismo è un male anch'esso antico e ben piantato e di anch'esso ce ne libereremo tra secoli e solo con guerre e distruzione..
Sono cose che abbiamo visto fin dalla nostra nascita e qualcuno ha tentato di farci credere che i nostri grandi e ridicolissimi paesi civilizzati fanno qualcosa per appianare questi scandali globalizzati, ma la cosa che oggi mi fa venir voglia di far esplodere certe persone, a mò di palloncino punto da uno spillone, é qualcosa di più semplice ma che ha un poco a vedere con tutti i mali del mondo..
Parto dal principio: sono nata in una famiglia che alcune persone poco intelligente e razziste fino all’osso definirebbero borghese, una famiglia composta da gente che ha sempre duramente lavorato per principio, di gente che non si è mai cullata su ciò che aveva o non aveva, su ciò che gli era stato, o non gli era stato lasciato da avi secolari, di gente che crede nelle proprie idee e che nella storia ha combattuto senza nascondersi per difenderle.
Questo per dire che si, è vero, sono stata fortunata, nel minestrone vorticante delle famiglie nelle quali potevo capitare me ne è toccata una che mi piace proprio!
Ma mai, mai, mai una sola volta ho pensato di essere migliore o peggiore, per origini, di chicchessia!

La scena a cui ho assistito oggi è stata raccapricciante: una signora dell'alta borghesia, insegnante ormai in pensione e vedova di un ingegnere, ha trattato, quella che lei considera una sua proprietà, ossia la governante, come l'ultimo cane rognoso e purulento sulla faccia della terra.
Il modo meschino e lo sguardo volutamente pieno di pietà e commiserazione mentre parlava scandendo attentamente ogni sillaba alla donna alle sue dipendenze erano nauseanti. La bocca dipinta si soffermava volutamente dopo ogni parola come si potrebbe fare con una persona con problemi di comprensione o con qualcuno che non conosce la lingua e si deve aiutare con un labiale quanto mai accentuato.
Le parlava guardandola negli occhi mentre l’altra per pudore o servilismo imposto non osava alzare lo sguardo, come se sapesse che essere la governante la metteva di principio in uno scalino inferiori rispetto all’altra donna.
Una scala idealmente disegnata per redarguire ed imporsi, per far capire ai propri dipendenti che l’essere nati in una famiglia di “un certo livello socio-economico-culturale” rende migliori che essere figli di operai, muratori, sarte, facchini, commessi e qualsivoglia lavoro non comporti un introito  da permettere case in ogni località di villeggiatura in e una tessera da socio del Rotary Club o di qualsivoglia  circolo altisonante.
La stessa signora di cui sopra è umanamente prodiga di impegni nel sociale con i quali pasteggia al Rotary, e con le sue amiche disquisisce a voce volutamente alta e ben impostata di bambini africani, donne segregate, picchiate, violentate, di barboni e degli ultimi acquisti in via Montenapoleone, di cene di galà in programma per la settimana ventura, delle mete del jet set … e parla di tutto con la identica facilità disarmante!
Con la stessa verve pretende di passare dagli argomenti scomodi, ma necessari," chi ha avuto la fortuna di ricevere tanto deve anche saper restituire in buone azioni!!", a quelli leggeri e disimpegnati..il barbone, il bambino africano e la donna violentata di cui occuparsi sono impegni necessari per farsi conoscere e riconoscere tra le mura del circolo dei benpensanti.
Concludo, onde evitare di tirarla oltremodo per le lunghe..il senso del mio discorso spero sia piuttosto chiaro..
Sono sgomenta, basita, allucinata..
È mai possibile che nel 2013 conti ancora il diritto di "buona" nascita?
È mai possibile vedere scene di tale nefanda ordinarietà nascoste nelle pieghe di fruscianti gonne di seta e abitini di taffetà?
La sopracitata signora ha una faccia tosta degna del migliore dei nostri politici, dopo aver umiliato, mortificato, schiacciato la "sua proprietà" col piglio di chi ha allontanato con la mano una mosca fastidiosa, ha continuato a far conversazione con un ghigno che celava a fatica dietro gli occhiali da brava intellettuale ed il trucco curato la soddisfazione di aver riportato nel giusto scalino la sottoposta disubbidiente.
Ho usato prima il termine "diritto di buona nascita" perché in esso mi sembra, nel mio macchinoso cervello, di racchiudere lo sguardo che vedo nel volto dei ben-nati ogni qualvolta hanno la possibilità di sottomettere le "loro proprietà ".
Sembra quasi di parlare di un erotico gioco di sottomissione ma qui di divertente c’è ben poco…
Italia paese civile che mascherato da alto borghesi, nobili decaduti, ricchi fatti da un paio di generazioni e imprenditori non più di primo pelo macina dignità su dignità, amor proprio su amor proprio, umanità su umanità..
Dopo la rabbia è subentrata la vergogna..vergogna di appartenere al genere femminile se alcuni rappresentanti di esso hanno la sporca faccia di comportarsi così, (non che non vi siano uomini che non lo fanno!)vergogna di conoscere mille altre persone come la sopracitata signora, vergogna per non aver dato ascolto all'istinto e non aver schiaffeggiato questo essere indegno che con la sua buona-nascita pensa di trattare tutti come abitanti di un mondo inferiore, formichine minuscole sotto i suoi piedi.
Ciò che mi ha ferito è stato lo guardo della ragazza, umiliata, ma senza la forza di dire nulla, senza il coraggio di reagire e di rispondere a tono alla sua datrice di lavoro, senza il coraggio di guardare negli occhi la signore "borghese e ben educata"..
Conosco quella ragazza, sò che il lavoro le serve e subisce tutto in silenzio per puro bisogno. Ha notato il mio sguardo e passandomi vicino mi ha detto "non fa nulla", ha sorriso, lei, umiliata, soggiogata, malpagata, sbeffeggiata, lei ha sorriso ed ha reso  tutto ancora più terribile, inumano, inaccettabile.
Nascere è la prima cosa che ci viene donata ed imposta, nessuno di noi ha potuto decidere in quale famiglia nascere, con quale religione, credo politico e morale dover fare i conti, con quale metodo educativo o con quali possibilità venire allevati.
Quel che é certo è che ognuno deve accettare ciò che gli é capitato o scelto per lui dal destino e crescendo comprendere da se come essere, come comportarsi, le cose in cui credere.
Nascere in una famiglia di operai o in una di banchieri cambia, è vero, ogni cosa, ma chi può permettersi di giudicare quali meriti o torti hanno l'una e l'altra?
Chi può davvero dire che le sue origini lo rendono migliore di qualunque altro essere umano?
Un operaio che si spacca la schiena dalla mattina alla sera e che riesce a mantenere decorosamente la sua famiglia, che riesce a far studiare i suoi figli e che soprattutto li cresce con amore, dedizione, educazione e principi è per me un miliardo di volte migliore di una persona nata in una "buona famiglia" che nulla ha fatto ma tutto ha trovato pronto e ha semplicemente avuto fortuna..
Un ragazzo che decide di cercarsi qualche lavoretto per mantenersi agli studi ha tutto il mio rispetto e la mia ammirazione e ben poco ne ha invece il figlio di papà  con l'auto nuova fiammante che va avanti a spinte e conoscenze..
Sarà moralismo il mio, ma sono fiera ed orgogliosa di come sono stata cresciuta e di questo ringrazio i miei genitori.
E’ mai possibile che ci siano ancora persone che vivono la propria misera vita in funzione del ceto sociale..mio Dio, mi fa ribrezzo soltanto scrivere queste due parole vicine..
Ceto sociale..mi riporta alla mente i servi della gleba, lunghe file di schiavi incatenati gli uni agli altri su strade polverose, le lotte  per la parità dei diritti, le moderne pari opportunità..mille pensieri che vorticano e si sovrappongono come in uno di quei vecchi film male montati dove un immagine lascia spazio alla successiva non senza che chi guarda noti la malriuscita successione.
Mi spaventa il pensiero che non solo la signora di cui sopra pensa di avere diritti inalienabili nei confronti di persone che non sono sua proprietà, ma semplicemente persone, esseri umani dotati di intelletto, magari con maggior ragione ed intelligenza di lei, ma lo stesso pensiero coglie anche i suoi figli, i suoi nipoti e che continuerà così per tempi immemori.
Mi rifiuto di pensare che seppur educati come esseri superiori questi individui, figli di cotanta madre, non sappiano da soli capire e comprendere dove sta il giusto e lo sbagliato, l’errore e la correttezza, non sappiano davvero dare un taglio a questo gioco perverso ed atroce.
Sarò un idealista che perde in principio la sua battaglia ma sogno davvero che certa gente si ritrovi almeno per un giorno a fare la governante, la donna delle pulizie con scopa e spazzolone in mano, china a pulire un bagno oltremodo insudiciato, magari dalla propria governante, e che capisca che al mondo il diritto di buona-nascita NON esiste!
Al mondo esistono solo le persone e sono per principio tutte uguali!
La dignità, il rispetto, l'educazioni non si possono pretendere, ne si può pretendere che gli altri ce ne diano o meno solo in base al cognome che portiamo.

7 commenti:

  1. Già Dante Alighieri sognava un inferno dove i mali commessi dagli "aguzzini" si ritorcevano loro contro. Non c'è bisogno della signora borghese e ben pensante per trovare tanto disprezzo per i propri simili ... Basta un ufficio come il mio ed il gioco è fatto ... e così tanti posti ben più miseri, dove l'arroganza ed il disperzzo spesso è pane e companantico anche di gente che non ha nomi altisonanti. la meschinità è il vero male di questo mondo e non ha razza nè credo nè "ceto sociale".Come ti capisco e ti appoggio in pieno. Tante volte, troppe, verrebbe voglia di partire lancia in resta e di rimettere a posto gente simile. A volte capita, il più delle volte purtroppo no. Meschinità, disprezzo arroganza sono gli abiti con i quali si veste sempre più spesso la gente ... A poco serve urlare la nostra rabbia impotente .. Se potessi .....

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  2. Vedi tesoro, la grandezza d'animo non ce a insegna nessuno(anche se c'è chi ci puo' aiutare a perseguirla), e soprattutto non la si puo' comprare. Triste ma vero :(
    Mi auguro vivamente che la governate abbia la geniale pensata di pisciare nel consommè della facoltosa signora ;) un po' stile Fight Club

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  3. credo che le persone, molte, commettano un errore gravissimo: pensano a se stesse come l'immagine e la costruzione che loro stesse hanno fatto di se. il lato che propongono all'esterno, diventa, in qualche modo, l'unico esistente, per cui l'occuparsi clamorosamente dei propi simili, meno fortunati, o lanciarsi in battaglie per questo o quel diritto, gli fa credere di essere moralmente elevate. il problema effettivo, appunto, è che e resta solo un'immagine, costruita sul vuoto assoluto. credono di essere quello che non sono perchè hanno costruito su un terreno profondamente arido, non preoccupandosi minimamente di renderlo fertile, di accrescere nei percorsi la loro interiorità, ma tutto è solo volto, appunto, a rimandare all'esterno una "apparenza". la tua signora, spogliata delle sue belle convinzioni, non è altro che una misera presuntuosa classista per la quale non vedo miglior punizione che il suggerimento alla fight club scritto qui sopra

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  4. Come dicevo giusto l'altro giorno ... Fresca, fresca di stampa ... Che persona può essere quella che davanti ad un sottoposto (parlo di datore di lavoro e dipendente)che viene a dirti di avere appena avuto un lutto in famiglia s'inalbera e sproloquia dicendo che non sono cazzi suoi e che ognuno ha le sue beghe ... è appena successo ... nemmeno un'ora fa ... lascio a voi commenti e pensieri. Solo perchè paghi uno stipendio non vuol dire che hai il diritto di trattare i tuoi dipendenti come pezze da piedi o peggio, senza un briciolo di umanità o di senso civico. Lavorare non vuol dire mendicare ...abbiamo tutti una dignità. Come vedi la tua sussiegosa signora, purtroppo, è in buona compagnia .....

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  5. ... una compagnia numerosa... e sai cosa mi fa tristezza, come certe volte, quando ci si trova finalmente di fronte una persona che è riuscita a dare un senso alla sua "fortuna di nascita", ci viene spontaneo finire la frase che tanto lo elogia con "potrebbe avere e fare tutto e invece si dedica agli altri" con tutto lo stupore che dovrebbe farci rabbrividire, cogliendo la drammaticità dell'affermazione

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  6. Che tristezza tutto questo...che vuoto interiore soprattutto. Quoto con il suggerimento alla fight club.

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  7. la triste realtà è che molte persone hanno una cultura arretrata, troppo.
    eppure aprire la mente è cosi semplice e sarebbe la soluzione a molti problemi.
    Come si può andare avanti con una mentalità del genere? e non voglio dire di abbandonare le proprie tradizioni ma voglio dire:
    non deridere una persona solo perchè è meno fortunata di te, non giudicare una poco di buono una persona che non segue i tuoi valori, non giudicare a priori nessuna persona perchè veste non firmato o perchè va via con una panda 4x4 o perchè di mestiere fa la badante o la prostituta o l'operatore ecologico o ecc ecc
    Non giudicare una persona male perchè in famiglia ha un figlio drogato o padre in carcere, ma neanche giudicare una donna una poco di buono perchè passa da un letto a un altro solo perchè donna.
    Non discriminare le persone per il paese di provenienza.
    Ma fino a che viviamo in un modo dove persone affermano che i gay andrebbero sterminati perchè sono delle persone malate e che il papa se ne va per loro e che Hitler faceva bene a fare quel che ha fatto perchè nei campi di concentramento ci buttava anche questo tipo di scarto umano...dove vogliamo andare?!
    Non ho più parole ma solo espressioni in questo momento!

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