Il
biglietto stavolta recitava soltanto: "indossale per me durante la cena
".
L'aprì
pronta a trovarsi davanti ad un abito, un gioiello, magari delle scarpe ma non
ciò che in verità conteneva..
Quella
roba l'aveva vista sono on line quando curiosava sola o con qualche amica in
siti per adulti..
Si
sentiva scossa come mai prima ma non riusciva a discernere ormai la rabbia
dall'eccitazione..
Vinta
Eva si sedette sul letto, il contenuto della scatola era indubbiamente insolito
ma la sola vista l'aveva eccitata fortemente.
Marco
era capace di scuoterla come un vento di scirocco farebbe con un'alta e
frondosa quercia.
Voleva
accontentarlo, compiacerlo, eccitarlo ed al tempo stesso desiderava mostrargli
la sua vera natura, la pantera pronta all'attacco inaspettato, la donna forte e
controllata che sapeva di essere.
Peccato
che tutto questo svanisse al pensiero di quell'uomo misterioso e arrogante...
Eva
rise, l'osservatore attento avrebbe goduto dello spettacolo che gli stava per
offrire.. Chissà perché se lo era sempre immaginato uomo...
Tirò
fuori il filo di perle scure.. Sapeva bene cosa fossero, palline vaginali.. Ma
non ne aveva mai usate, l'aveva visto fare in un film porno anni prima e non le
sembrava una cose troppo complicata..
Fece
scivolare le dita sulle grandi labbra scoprendosi già bagnata.. si accarezzó
senza fretta senza però cercare l'orgasmo, poi con decisione inserì una ad una
le sei sfere scure..
Fu
incredibile, dovette stringere forte le gambe credendo di crollare sotto la
pioggia delle sensazioni che quelle piccole sfere fredde le provocavano ad ogni
movimento..
Si
chiese come avrebbe resistito durante la cena se già dopo pochi minuti
l'eccitazione la attanagliava e sentiva un peso che ben conosceva al basso
ventre: voglia di sesso.
Provò a
camminare sui tacchi altissimi e lo specchio le rimandò uno spettacolo che non
le dispiacque..
Tentando
di dimenticare le palline seppur faticosamente si cambiò per la cena e in
ultimo si specchiò controllando ogni dettaglio: il tubino nero valorizzava il
sedere alto e sodo, lo spacco posteriore spostato a destra terminava pochi
centimetri sotto il gluteo ma non abbastanza da mostrare il pizzo delle calze
autoreggenti velatissime, erano una seconda pelle vellutata quanto la prima,
impercettibili.
Il seno
era alto e sodo, non sarebbe di certo stato in una coppa di champagne, ma
avrebbe riempito le mani grandi e forti di Marco.. rabbrividì.. L'abito
conteneva magistralmente il seno generoso facendone appena intravedere
l'attaccatura.
Si
convinse che così vestita non appariva nè sfacciata né volgare ed anzi era una
bella ed elegante giovane donna.
Coprì
lo scollo posteriore dell'abito con una stola di seta, non amava le cose
pompose ma voleva sconvolgere i sensi di quello strano e enigmatico uomo che
Marco era per lei.
Poi
ricordò il filo di perle messo casualmente in valige, perle di fiume grigie, le
riportavano alla mente altre perle… avrebbe superato se stessa, la sua mente
aveva preso a lavorare freneticamente, Marco si sarebbe pentito, o ancor più
compiaciuto, della propria audacia.. ma aver chiaro in mente cosa fare la fece
sentire sicura di se.
Uscì
dalla stanza fredda ed altera, Eva era tornata..
Si
erano visti in web quasi tutte le notti da quando si erano conosciuti ma vederlo a qualche metro da lei per la
prima volta fu comunque sconvolgente, lui era già al loro tavolo.
Sedeva
sorseggiando vino bianco, ad ogni passo Eva controllava la propria
respirazione, Marco non l’aveva ancora vista e a lei non dispiaceva avere
qualche secondo per inquadrarlo senza i suoi occhi a scrutarla.
Era
ancora più bello di quanto volesse ammettere a se stessa, l’abito grigio di
ottimo taglio, la camicia nera sbottonata sul collo, alzò il viso e la vide,
lei non potè fare a meno di notare il contrasto tra le pelle liscia del collo e
la linea disegnata dalla barba di qualche giorno, curatissima..
L’aveva
sempre visto così, un uomo rude, apparentemente almeno, ma elegante ed di
un’intelligenza fine, acuto e divertente quanto fermo quando voleva ottenere
qualcosa..
Si alzò
prontamente, le posò un baciò live sulle labbra, ringraziando silenziosamente
la mancanza di rossetto, spostò la seggiola facendola accomodare.
L’osservatore
attento avrebbe potuto vedere una tensione pregna di mille parole sussurrate e
non dette, carica di significati avvolgenti quanto calde coperte d’inverno,
l’osservatore, chiunque esso fosse stato, avrebbe intuito ogni parola solo
osservando i gesti dei due giovani..
Che
fossero amanti sembrò palese persino al cameriere che si ritrovò a servirli e
che per buona parte della serata li osservò ipnotizzato.
La
conversazione fu amabile e leggera, lui si scusò dapprima per il ritardo, non
accennando al regalo fattole recapitare, e lei quasi dimenticò le palline racchiuse
come un tesoro nel loro scrigno.. Eva chiese del viaggio, parlarono del lavoro
di lui e degli ultimi esami che Eva si apprestava a sostenere…
Poi
Marco galeotto il tavolo d’angolo, l’illuminazione che si ingraziava mosse
repentine e il buon vino, allungò la mano sotto il tavolo carezzandole la
coscia e lentamente salì fino ad incontrare il pizzo delle autoreggenti, Eva
sospirò impercettibilmente per trattenere il rimescolio che quella mano calda,
forte e sicura le provocava solo sfiorandola.
Il ristorante
si svuotò lentamente, i camerieri affaccendati a sistemare i tavoli erano
concentrati nella sala principale e loro rimasero presto soli.
Accorgendosene
Marco si fece più audace e salì veloce a sfiorare il sottile perizoma di tulle,
Eva trasalì quando lui insinuò le dita sotto la stoffa leggera facendosi strada
senza fatica, lei aveva, quasi senza accorgersene, allargato le cosce..
L’osservatore
se ne sarebbe accorto solo se fosse stato più che attento, la lunga tovaglia
bianca nascondeva la maggior parte di questi tramestii..
Eva
arrossì quando Marco iniziò a giocare con l’anello sottile…unica prova evidente
che aveva esaudito ciò che lui le aveva chiesto…
Con una
leggera pressione fece ruotare l’anello... Eva gemette aggrappandosi al tavolo,
il volto arrossato..
Marco
si accorse appena in tempo del cameriere che prodigo si avvicinava al loro
tavolo per chiedere se gradissero altro ed Eva lo implorò con lo sguardo,
sperava che la portasse subito in camera.
Voleva
fare l’amore con lui, vivere finalmente tutta la passione che lui le aveva
trasmesso notte dopo notte, voleva sentire di appartenergli, cadere di nuovo in
quel limbo dei sensi sospinta dalla marea delle emozioni che salivano su, su
fino a serrarle la gola e poi crollavano giusto il tempo di un respiro lungo
per poi ripetere lo stesso corso ma con vie diverse, trovando sfogo in pertugi
ogni volta inesplorati...Marco invece ordinò dell’altro vino bianco,
ghiacciato.
Eva era
sconvolta, in parte anche delusa e stizzita ma lo conosceva abbastanza da
sapere che voleva provocarla oltre ogni ragionevolezza.
Poi
ricordò.. Aspettò di sentire i passi del cameriere, quest’ultimo poggiò i
calici ammiccando verso Marco che ne fu infastidito anche se accusò il colpo..
Dopo
che l’uomo si fu allontanato bagnò l’indice nel vino ghiacciato di Marco e se
lo portò alle labbra socchiudendo gli occhi, lui la guardò estatico, lei
incoraggiata dalla sua reazione succhiò
le dita prima di accarezzarsi la gola e farle scivolare fino a dove l’abito
fasciava i seni.. guardando Marco intensamente risalì fino a sentire le perle
grigie e con calma esasperante le percorse una ad una saggiandone la
consistenza con le dita fino a sentire l’allacciatura, che fece scattare.
Prese
tra le dita il lungo filo di perle, accarezzò con esso la gola, il mento poi
su, le portò alla bocca calda facendole scorrere sulle labbra piene, piantò i
suoi occhi di fuoco in quelli di lui e chiese: “Non ti ricordano altre perle?”.
Mentre
pronunciava quelle parole fiera come una schermitrice all’ultima stoccata,
Marco sentì la mano di lei posarsi sulla sua coscia e stringerla piano per poi
tuffarsi sulla patta dei suoi pantaloni, dove trovò come sospettava la sua
erezione pronta ad attenderla.
Fu
Marco ora a trasalire, non si aspettava da lei tanta audacia, o meglio non
desiderava che questo..
La
baciò attirandola a se, fu un bacio lungo, umido e minuzioso, come cercatori
d’oro si scoprirono con sempre maggior sicurezza…
Fu
insieme che si alzarono, lui le serrò il polso e fissandola le disse che era
ora di andare..
Non
parlarono, ma i loro occhi non smisero di scrutarsi, inesorabile.
Eva
avvampò come se l’avesse schiaffeggiata, era turbata dalle sue parole, cosa
l’aspettava realmente solo Marco poteva saperlo ma era certa che lui avrebbe
spostato non di poco i suoi limiti e ammise a se stessa di essere pronta,
disposta a essere ubbidiente e prodiga, avrebbe fatto qualunque cosa per
tenerlo a se…
Entrando
Marco chiuse a chiave la porte alle sue spalle e posizionò l’interruttore fino
ad illuminare fiocamente la stanza, Eva ebbe la sensazione che conoscesse bene
l’albergo e un moto di gelosia imperversò immediato lasciandole un senso di
inadeguatezza.
Rimase
ferma a qualche passo dal letto, doveva scuotersi, mostrarsi sicura, una donna
vissuta.. Ma lei non lo era e lui lo sapeva bene..
Marco
si tolse la giacca e preso un telecomando dal comodino, ci armeggiò un poco
fino a quando una musica lenta e sensuale avvolse la stanza, poi si accomodò
sul letto, la schiena poggiata all'imponente spalliera. Intreccio le mani
dietro la testa e parlo con quella sua voce calda ed un poco impostata
"Eva, cara, da brava spogliati per me". La voce per quanto calma e
suadente non ammetteva repliche ed Eva rimase qualche secondo di troppo a
pensare il da farsi..
Così
lui la incitò pungendola sul vivo " Da brava Eva ubbidisci ed
accontentami.. Sto aspettando"
Ubbidienza,
questo si aspettava da lei, lo avrebbe accontentato tuffandosi senza remore in
quel mondo sconosciuto. Quel gioco le piaceva. Le palline ora le sembravano
lava incandescente, le sembrava fossero cresciute di dimensione, eccitata
com'era dalla situazione..
Lasciò
cadere a terra la stola, camminò ancheggiando verso il letto dove si girò di
schiena lasciando capire a Marco che avrebbe dovuto far scendere lui la
cerniera..
Lui
ubbidì soffermandosi ad accarezzandole la schiena, apprezzandone la pelle
vellutata, ora che sentiva il suo odore gli era difficile lasciarla andare.
Ma Eva
si scostò da lui e dal letto di qualche passo sedendosi in una bassa poltrona.
Era laterale al letto ma Marco così poteva gustare ogni suo movimento senza
fatica. Quella ragazza era per lui la quintessenza della sensualità ed era
certo che non avesse mai trovato prima un uomo in grado di farglielo capire.
Ci
avrebbe pensato lui.
Eva
accavallò le lunghe gambe dopo essersi disfatta delle scarpe e prese maliziosa
ad arrotolare sulla coscia l'autoreggente , la fece scendere fino al ginocchio
con maestria guardandolo di sottecchi, poi di abbassò ancora un poco e fece
scivolare via la calza.
L'abito
ormai aperto sulla parte posteriore scivolò un poco sul davanti mostrando i
seni, tondi, sodi, contenuti in un
reggiseno di sottile tulle che accentuava se possibile tutta la proronpenza di
quel giovane corpo.
I
capezzoli turgidi imprigionati nella fitta rete del tessuto, erano due piccole
isole impertinenti..
Aprì
audace le gambe e Marco noto sotto il tessuto trasparente il cerchietto tondo
capolinea delle sue palline...
Mentre
Eva si apprestava a sfilare la seconda calza Marco la fermò: " Alzati".
Ubbidiente la ragazza si
alzó: "Sfila prima l'abito, voglio guardarti". Quel suo tono la
imbarazzava ed ipnotizzava, arrossì e dandogli le spalle fece scivolare via
l'abito in un sol gesto..
Senza
indugiare ancora, e restando voltata, si slacciò il reggiseno liberando i bei
seni..
Non si
accorse che Marco si era alzato dal letto fino a quando lui l'afferrò per i
seni imprigionandoli nelle proprie mani.
Ad Eva tremarono le gambe e lui le si
fece più vicino fino a far aderire i loro corpi.
Prese i
seni a coppa, come a soppesarli, lei sentiva il suo respiro sul collo, la fece
rabbrividire. Continuando a massaggiarle i seni prese a sfiorarle i capezzoli
con dosati movimenti circolatori.
Eva si
rilassò e recuperando il respiro si abbandonò ancor più contro il suo petto, le
ci volle qualche istante per accorgersi che ciò che sentiva cozzare contro i
suoi glutei era l'eccitazione massiccia di Marco. Allungò la mano e lo
accarezzò attraverso la stoffa dei pantaloni, lui di rimando strinse i suoi
capezzoli tra le dita facendola sussultare e prese a palpeggiarla con rinnovato
vigore.
Eva era
già stremata, le gambe non rispondevano più ai suoi comandi, i seni così
duramente sollecitati le mandavano messaggi incoerenti ed il peso ben
conosciuto all'altezza del pube ora pulsava forte contrapponendosi alla perenne
stimolazione delle palline..
Le
sembrò che Marco cogliesse tutto questo perché la prese tra le braccia e
l'adagiò sul letto.
Le
accarezzò dolcemente il viso e prese a baciarla senza posa mordicchiando,
leccando, e succhiandole le labbra, le mani esperte scesero ai seni, alla
pancia, ai fianchi.
Eva si
fece forza e con non poca fatica sbottonò la sua camicia, scoprendo il petto
ampio e disegnato, vi affondò un’istante il viso baciandolo più volte, poi
continuò ciò che aveva iniziato. Desiderava ripagarlo del piacere che lui le
procurava ma era frenata dalla sicurezza che leggeva in ogni suo gesto, temeva
di rovinare l'incantesimo.. Sfiorò la cinta di cuoio, smarrendosi nel ricordo
della prima notte, di come lui l’avesse fatta scivolare piano dai passanti.. Il
sospiro lungo che Marco le donò la riscosse e slaccio la pesante fibbia poi con
crescente frenesia sbottonò i pantaloni e lo accarezzò . Dapprima attraverso i
boxer che l'erezione tendeva sensualmente, poi coraggiosa infilò le dita sotto
l'elastico accarezzando il pube, le sue nocche sfiorarono il glande facendo
trasalire Marco.. Non resistette oltre e fu lei perentoria a spogliarlo. Lui
immobile si godette lo spettacolo, era bellissima, delicata e sensuale e le sue
mani lo scuotevano dall'interno donandogli schegge di limpido piacere.
Quando
fu nudo si osservarono per lunghi istanti talmente densi di aspettative da
percepirne ogni molecola palpitante tra loro.
Marco
di stese a letto attirandola a se, Eva porto l’indice alle labbra per
chiedergli di tacere, gli occhi le brillarono, le mille pagliuzze di ghiaccio
si erano sciolte rendendo il verde dei suoi occhi un oceano denso e placido.
Si
sedette sul bordo del letto e si chinò su Marco, lo baciò ripetutamente sulle
labbra calde e semiaperte, scese lambendogli la gola con la punta della lingua.
Le sue
mani accarezzarono il corpo forte e atletico del giovane uomo, dove i
polpastrelli toccavano le carni subitanea la lingua seguiva come in una corsa
sferragliante..Eva poggiò la testa sulla pancia di Marco ed esitante impugnò il
suo scettro, ne godette al solo tocco e ravvivò ogni sensazione provata con lui
attraverso quello schermo che ora le sembrava appartenere ad un'altra vita.
Marco
gemette sentendo il tocco delicato di lei, non voleva metterle fretta né
interrompere quel filo che li univa così arcanamente, osservò i movimenti prima
incerti, poi via via più fluidi. Eva poggiò le labbra sull’inguine di Marco
baciandolo dolcemente.
Marco
ansimò e le sue dita sfilarono il fermaglio che tratteneva raccolti i capelli
di quella splendida creatura, ciocche ricaddero morbide sulle spalle e lui vi
intrecciò le dita carezzandole la nuca.
Audace
Eva affondò ogni preconcetto e lacerò il primo dei tanti veli che quella notte
avrebbe stracciato e smarrito per sempre..
-L'atto tre- vi aspetta Domenica 24..come sempre ai
posteri l'ardua sentenza ;-)
Dirai!! .. a posteri son tutti bravi !!.. Ma ti assicuro che avevo esattamente immaginato il contenuto della scatola .. avrei voluto scriverlo ma non volevo rovinare la sorpresa!! .. La cosa si fa moooolto promettente!!!
RispondiEliminaMa no anzi mi fa molto piacere, significa che almeno un minimo la personalità dei miei protagonisti si era già ben delineata :-)
EliminaWOWWW reby anche se ho 50 anni suonati sei riuscita a farmi arrossire ahahahahah, se tanto mi da tanto come sarà la terza parte?....
RispondiEliminatesoroooo!!! La terza parte sarà mmmm l'esplosione che ci si aspetta da un'intesa tanto forte e sinergica :D speriamo bene ;)
RispondiEliminaDopo aver letto la prima parte ero così curiosa che non stavo più nella pelle, sensuale, elegante, altamente erotico. Sbrigati a pubblicare la prossima parte suvvià!
RispondiEliminaintanto benvenuta, ci fa un immenso piacere avere una lettrice che si fa coraggio e commenta. condivido tutto, la nostra rebecca ha fatto un lavoro eccezionale
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